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Storia della posturologia

Con lo studio della fisiologia, dell’anatomia,della biologia e della neurofisiologia è iniziata la Storia della Posturologia.

Prima di arrivare ad ottenere una precisa definizione di postura, bisogna considerare l’uomo nel suo insieme di simmetrie ovvero di:
”Canoni di proporzionalità e di rapporti armonici”
Nell’antica Grecia.
Il concetto della proporzionalità venne espresso dalla famosa statua del “Diodoro”, ideata dallo scultore Policleto.

Osservando le sculture greche di Scopas, Prassitele, Fidia, Mirone, Policleto e Lisippo, Leonardo da Vinci è riuscito a tramandarci molteplici studi sull’anatomia. Il Vasari illustre biologo del ‘500, nella sua biografia su Leonardo da Vinci, in aggiunta alle qualità di pittore, scrisse:
“Fece un libro disegnato a matita rossa e trattegiato di penna, che egli di sua mano ritrasse con grandissima diligenza tutte le ossature ed a quelle congiunse poi con ordine tutti i nervi e coperse di muscoli.

I primi applicati all’osso ed i secondi che tengon il fermo, ed i terzi che muovono e posizionano.”

La storia della posturologia prosegue nel Rinascimento.


Leonardo da Vinci, collaborò all’opera di M. della Torre, illustre anatomista del tempo, precursore della moderna Biologia come scienza e autore di uno dei più grandi libri del Rinascimento.

L’opera pubblicata nel 1543 a Basilea, intitolata “De Human Corporis Fabrica”. Con l’autore lavorarono per le tavole illustrative molti importanti artisti, come il Tiziano. Il rinascimento fu contraddistinto dal canone di Vitruvio, usato da molti artisti rinascimentali.

Il corpo umano è inserito in un cerchio, inscritto in un quadrato di cui l’ombelico è il centro, e la figura umana corrisponde ad 8 parti.
Ippocrate ha scritto: “le ferite del cranio producono delirio”.

Recentemente


Relatori come: Babinscki, Froment, Villarents, Sicard, Guillain, Lortat, Covins Roussy, Laignel, Thomas, Grasset, Benon, costatano che dopo un trauma cranico c’è: “Qualcosa che non va”.

Quel qualcosa che non va, era ben diverso dalle turbe psichiche. Notarono delle oscillazioni e scrissero un trattato su queste turbe psichiche post-traumatiche per una rassegna (1975).


Osservarono che vi sono ” le vertigini vere”, tradizionalmente diagnosticate dagli otoneurologi. Ma ci sono anche delle situazioni curiose con soggetti che hanno difficoltà a descrivere, di spostamenti involontari, sempre dallo stesso lato, al punto che chi gli cammina vicino si sente spinto.

O di oscillare in una folla in movimento, o in riva al mare agitato, o quella ossessione di scendere una scala.

Viene coniato un nuovo termine “Turbe dell’equilibrio”Krafczyk (1999).
Ma c’è di piu’; i traumatizzati cranici non riuscivano a controllare bene la stabilità della propria postura ortostatica; lasciavano vagare la loro verticale di gravità molto più’ lontano rispetto a soggetti normali.


Tangapregassom (1983) ha osservato regolarmente e sistematicamente, nei topi, dopo un trauma cranico, provocava in questi animali delle alterazioni posturali. Ogni urto su un corpo fisico provoca la propagazione di un’onda all’interno di questo corpo.

Le accelerazione/decelerazioni della massa venivano trasmesse alle articolazioni, lesionandole . Pressman (1992) costatò che erano presente e molto frequenti nei colpi di frusta. Nel 1953 in Francia da un neuro-oftalmologo, Baron, che pose importanti quesiti su questo intrigante argomento; usò delle cavie, e sperimentò come poteva variare la loro postura in rapporto a differenti stimoli visivi.


Le basi


Partendo da queste basi, i clinici hanno cercato di sviluppare degli esami che potevano stabilire la realtà dell’ interessamento del sistema posturale fine. Alla fine giunsero a mettere in evidenza la sindrome chiamata adesso sindrome di Deficit Posturale (SDP).


Fu la volta nel 1980 del portoghese Da Cunha, famoso per aver ideato il “deficit da sindrome posturale,” successivamente della scuola giapponese che apportò grandi innovazioni soprattutto nel campo della diagnostica avvalendosi di sempre nuovi mezzi elettronici.

Ed infine degli americani sebbene si avvalessero di un approccio biomeccanico completamente differente.

Charles Bell (1837) per primo si interrogò su come un uomo poteva mantenere la sua postura contro stimoli esterni. Della sua stessa idea furono negli anni a seguire i vari Romberg, Flaureus, Longet iniziando l’epoca della ricerca.

Successivamente fu la volta nel 1890 di Vierdort che studiò l’equilibrio grazie all’osservazione dei soldati prussiani durante le loro esercitazioni, ma si è dovuti arrivare al 1953 per ottenere la prima piattaforma stabilometrica grazie a Ranquet, ed al 1986 per vederla correttamente utilizzata da Gagey e Bizzo.

Fu analizzata dal noto fisiatra di Lisbona H. Martins DaCunha, nel 1980, e da allora ogni anno circa 2000 pazienti vengono diagnosticati come affetti da tale sindrome. Ricordando che per sindrome posturale si intende un complesso di sintomi, caratteristici di un particolare stato morboso.

Fonte: www.tuttosteopatia.it

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